Titolo: Happy Birthday Stupid FrogFandom: Axis Powers Hetalia
Personaggi: Francis Bonnefoy (Francia), Arthur Kirkland (Inghilterra)
Genere: Fluff, Romantico, Comico
Rating: Verde
Avvertimenti: Shonen-ai , Flash-fic.
Note: Per il mio compleanno e per te bruco. Je t'aime. >3<
Happy Birthday Stupid Frog
Una forte esplosione gli fece spalancare di scatto gli occhi.
Cos'era accaduto?
Una bomba? Un attentato terroristico?
D'altronde ve ne erano stati alcuni negli ultimi anni e il suo paese non era stato ancora preso di mira...
Il 14 Luglio poi era una data importante per i francesi e sicuramente una ghiotta occasione per qualunche pazzo di fare più vittime possibili.
Francia non riusciva ancora a capire quanto fosse appena accaduto ma un lungo e gelido brivido gli percorse tutta la colonna vertebrale.
Si alzò dal letto e aprì in fretta la porta della sua stanza.
Improvvisamente fu investito da un denso fumo nero e, coprendosi il volto per non respirare la sostanza, cercò di avanzare tra le camere della sua enorme villa situata al centro di Parigi.
Si avvicinò alla cucina: lì la fumata nera era più densa e pungente e si poteva avvertire un forte odore di bruciato.
Forse era esploso il forno?
Un cortocircuito?
Almeno la nazione si sentì sollevata per aver compreso che i suoi concittadini e la sua capitale erano in salvo - d'altronde il suo corpo non aveva riscontrato ferite o malori.
-
Shit! - sentì distintamente quella parola provenire dalla cucina ma non riuscì a vederne il proprietario data la gran nube di fumo che riempiva la stanza.
Entrò e andò ad aprire le finestre.
Non vedeva nulla ma conosceva a memoria la sua abitazione, quindi per lui non fu difficile compiere quell'operazione.
Nonostante non vedesse ad un palmo dal suo naso, Francis aveva ben intuito quanto fosse accaduto: era stata quella semplice parola a fargli capire tutto.
Appena il fumo si dissolse il francese potè notare Arthur con una teglia in mano, i capelli scompigliati verso l'alto e il viso sporco di nero.
Tirò un sospiro di sollievo nel vederlo ancora tutto intero e gli sorrise.
- Il tuo regalo per il mio compleanno era forse un'esplosione,
Arthùr? -
L'inglese borbottò qualcosa e poggiò la teglia sul tavolo di fronte a sé.
- Taci idiota! - fu l'unica cosa che disse.
Voleva essere una sorpresa la sua ma non aveva certo previsto che la torta si sarebbe carbonizzata in quel modo.
- Mi hai fatto prendere un colpo sai? -
- Tsk. -
- Bhè... Almeno tu e il mio forno siete ancora tutti interi,
chéri. - constatò guardando prima l'inglese poi l'elettrodomestico e posando infine lo sguardo sulla teglia. - Cosa... Sarebbe dovuta essere? - chiese con finta ingenuità.
- Cosa cazzo doveva essere, rana? Una stupida torta per il tuo stupido compleanno! - borbottò incurvando le labbra in un broncio.
Francis sorrise.
- Bhè... Basta il pensiero, no? -
- Hm... - fu l'unico commento dell'inglese.
Francis aveva davvero apprezzato quel gesto. Sapeva perfettamente che l'altro non era tipo da fare regali e il suo tentativo di cucinargli una torta era stata una piccola ma importante dimostrazione di un sentimento.
Non sapeva di preciso che sentimento fosse ma gli riempì il cuore.
- Vediamo cosa possiamo fare... - esordì il francese andando a cercare qualcosa nel frigo e tornando da Arthur con della panna montata spray. - Puoi scriverci sopra qualcosa con questa, che ne pensi
Angleterre? -
Arthur strappò dalle mani del francese la panna e cominciò ad agitarne il contenitore.
Tolse il tappo e cominciò a scrivere - con non poca difficoltà - sulla superficie carbonizzata della torta.
Francis, che nel frattempo si era messo dietro ad Arthur e lo aveva cinto in un semi-abbraccio, lesse lentamentamente le lettere che man mano prendevano vita componendo una frase.
-
Happy Birthdày Stupìd Frog... -
Arthur si girò e lo guardò in cagnesco.
- Che accento schifoso che hai, rana! -
Francia alzò un sopracciglio e si riprese la panna spray.
- Ehy! -
- Non finirla
Arthùr, mi serve. -
- A fare che? -
- A festeggiare. - sghignazzò il francese andando a baciargli dolcemente il collo.
Quello era il suo ringraziamento speciale per quell'assurdo ma inaspettato regalo da parte di Inghilterra.
- Che diavolo fai, maniaco? - sibilò a denti stretti.
- Ti ringrazio per il pensiero
Angleterre.
Anche se mi hai quasi fatto esplodere la cucina, sei stato carino a ricordarti del mio compleanno. -
Arthur arrossì e cercò di allontanarlo da sé ricoprendolo di insulti nella sua lingua madre.
Sapeva già come sarebbe finita ma una volta all'anno poteva anche concedere a quella stupida rana di festeggiare e prendersi - ovviamente dopo ore e ore di convincimenti - il regalo che tanto desiderava.
